di Nicoletta Di Giovanni –
Mi dispiace, ma dissento da Suor Anna Monia Alfieri e lo dico pure per il cattolico da piccolo resto che pensa differente e che è più preoccupato della grande tribolazione che del destino di un governo italico messo su per emergenze perenni a legiferare in fretta e furia, anche il non necessario ed urgente. Prende posizione a favore del proseguimento del governo Draghi e fin qui niente di nuovo, né mi interessa nel merito, ma quel che dispiace è l’enfasi del suo appello inviato un po’ ovunque a definire come irresponsabili tutti coloro che, a vario titolo e con diverse premesse e obiettivi, non la pensano esattamente come lei. Sarebbero, secondo la sua fotografia della realtà, cavalcatori dell’onda del malcontento di pochi, quando in realtà sono la maggioranza e, più tardi che presto, il ricambio democratico ci sarà. Forse.
Per avvalorare il suo monito come coerente e credente, scomoda Santi, imperatori più un’adorazione per Cesare, che francamente mi pare esagerata per un’appassionata del trascendente _ … un nome, una garanzia di serietà e di fiducia internazionale, al di sopra di ogni sospetto ed ogni scandalo, economico e personale… una vita non certo a favore di telecamera, amicizie coltivate sul campo di studio e del lavoro, non certo in quello di locali di dubbio divertimento – continua in un crescendo rossiniano.
Il punto massimo dell’apologia viene toccato nel ricordare il risultato governativo più invidiato al mondo, la campagna vaccinale! E qui si stende il velo impietoso proprio sulla suora che in tutta la fallimentare vicenda Green pass e super, abbattutosi sul personale della scuola, famiglie e studenti, non ha proferito parola, un minimo dubbio, non vi è traccia, nemmeno a favore di telecamera.
Ora, va bene la domestica real politik di cercare il buono anche negli ambienti più ostili per arrivare all’obiettivo di accantonare prebende per le scuole paritarie, che di diverso ormai offrono ben poco, ma non al prezzo di sottacere della privazione del lavoro agli inadempienti dell’obbligo, la cui legittimità è tutto fuorché pacifica. Una questione in evoluzione come una valanga rotolante, work in progress tra scienza, etica e stato di diritto, per essere messa così rapidamente nella cristalliera dei trofei dei Migliori.
D’altra parte, assistiamo alle elezioni di altri stati europei senza troppi drammi.
Che la sua battaglia per la libertà educativa sia costellata di opere e missioni, nessun lo dubita, e lei come tutti può avere a cuore l’agire dei governi nell’intima convinzione che da tutti possa venire il bene per la Scuola, ma gli appelli troppo esagerati e tutt’altro che sofferti e controcorrente, non sempre sono produttivi.
Quale scuola, paritaria o statale che sia, può dirsi davvero plurale e libera se l’Agenda 2030 con le diciassette skills impera sulle programmazioni come nuovi dogmi?
Il finale, francamente a sorpresa, non necessita di commenti: – Poi oso solo immaginare cosa possa pensare il dott. Draghi quando si vede costretto a lavorare con persone che non sono neanche laureate. Ma va bene, ognuno ha la propria storia –
Io concludo diversamente, con una buona lettura, un appello alle libertà, al coraggio dell’indagine filosofica tra cielo e terra: il saggio, Libertà e Coronavirus, del sacerdote Beniamino Di Martino, che nel paragrafo “Retorica scolastica”, ci svela un virus luminoso che fa luce, chiarezza sulla opportuna sepoltura dell’istruzione pubblica, di fatto in monopolio statale.
Ndg @ScuolaLibera di Rete Liberale
Aggiornamento: Il governo Draghi è caduto, elezioni per il 25 SET (?)/il Presidente Mattarella le ha conferito la nomina di Cavaliere al merito della Repubblica italiana il 2 LUG. Nel 2020 fu insignita dell’Ambrogino d’oro dalla Città di Milano.
cit startmagazine – Al Presidente Draghi e a tutto il Governo va il mio tributo di riconoscenza e di stima, ai politici il mio augurio perché dalle ceneri, sulle quali il sale non è stato ancora sparso, possano nascere idee e progetti per il bene dell’Italia. 22LUG2022